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“The Horizon we look at”: 17 obiettivi sostenibili ONU in mostra

today14/06/2021 39

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Una tappa in via Ciovasso, presso MADE4ART, per osservare le fotografie di “The Horizon we look at” dedicate alla sostenibilità ambientale e sociale

Gli artefici di “The Horizon we look at. 17 reasons why”

“The Horizon we look at. 17 reasons why” è una mostra iniziata il 10 giugno che terminerà il 17 giugno. Una settimana per una rappresentazione fotografica semplice, ma speciale. È stata organizzata da Fondazione 3M: istituzione culturale permanente “dove scienza e ricerca, arte e cultura, discipline economiche e sociali, vengono approfondite, tutelate, promosse e valorizzate, nella consapevolezza dei valori d’impresa e della cultura dell’innovazione”. È un’azienda milanese (precisamente si trova a Pioltello) nata nel 2002 che ad oggi conserva un immenso archivio fotografico di diversi autori, consultabile sul suo sito. Si occupa, inoltre, anche di salute, gender equality, collaborazione e giustizia tramite il suo Centro Studi. Attualmente concentra la sua attenzione soprattutto su soluzioni di economia circolare, nonché sostenibili, e gestione degli ambienti in grado di rispettare il benessere e la salute di tutti. Il curatore di questa mostra temporanea è Roberto Mutti – storico, critico, giornalista e docente di fotografia – ormai veterano di mostre. L’esposizione si trova in via Ciovasso, 17 (zona Brera), all’interno di uno spazio denominato “MADE4ART”, nato nel 2012 come studio di comunicazione al servizio dell’arte e della cultura. Offre la possibilità ad artisti, stilisti, galleristi, aziende e istituzioni di collaborare nella creazione di eventi e mostre in grado di rispondere a specifiche esigenze espressive.

I diciassette obiettivi sostenibili dell’Onu rappresentati in “The Horizon we look at. 17 reasons why”

I diciassette obiettivi, protagonisti di questa mostra, sono quelli di sviluppo sostenibile stabiliti dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030, sottoscritta nel 2015 dai governi dei 193 paesi delle Nazioni Unite. Fanno parte di una strategia “per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti”. Ne cito alcuni: povertà zero, energia pulita e accessibile, città e comunità sostenibili, pace, giustizia, istituzioni solide e agire per il clima. Sono dei buoni propositi che possono fungere da base da cui partire tutti insieme per migliorare la vita di ognuno, non solo la nostra. Coprono molti ambiti di vita perché tutti e diciassette prendono in considerazione le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economia, sociale ed ecologia.

“The Horizon we look at. 17 reasons why” e le sue meravigliose foto

La stanza in cui sono collocate le fotografie che rappresentano i diciassette obiettivi è molto piccola, e per questo accogliente. Dà un senso di intimità e io per prima mi sono sentita a casa. Le diciassette foto sono appese alle pareti bianche, accompagnate da una piccola descrizione che spiega il vero significato delle fotografie e, di conseguenza, degli obiettivi su cui tutti noi siamo chiamati a ragionare e impegnarci. I soggetti e i luoghi rappresentati hanno un forte impatto evocativo, caratteristico della fotografia, ma mai scontato. Ciascuna foto, scattata da un fotografo/una fotografa diverso/a come Elisabetta Gatti Biggì, Lorenzo Terraneo, Marta Baffi o Riccardo Bononi rappresenta un obiettivo specifico in maniera pura e sincera. La scelta di esporre gli scatti di fotografi molto diversi fra di loro e con punti di vista antitetici, risponde ad un’esigenza intrinseca alla mostra: esprimere la pluralità di aspetti del nostro mondo e della nostra vita che, in quanto molteplici e differenti, possono aiutarci a raggiungere gli obiettivi di questa esposizione. Sono foto molto naturali e di vita quotidiana, tranne poche di loro, che entrano nel cuore e nella mente. L’umano si incontra con la natura, per sprigionare la potenza che solo insieme possono creare. L’uomo poi si incontra con la scienza, con l’arte, con la tecnologia e con altri esseri umani per creare un domani sempre migliore. “The Horizon we look at. 17 reasons why” è tutto questo.

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Scritto da: Alice Fusari


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