notificationsBenvenuti sulla home di Milano Beat Radio!

Curiosità

Sentenza del TAR: annullato obbligo di sensori dell’angolo cieco per i mezzi pesanti

today27/11/2023 228

Sfondo
share close

Il TAR annulla la sentenza emessa dal Comune di Milano. Le modifiche al Codice della Strada, in ambito di ordine pubblico e sicurezza, spettano allo Stato

A poco meno di due mesi dalla delibera – emessa nel mese di ottobre dal Comune di Milano – riguardante l’obbligo di sensori di segnalazione dell’angolo cieco per i mezzi pesanti superiori a 35 quintali in Area B e C, è arrivata la doccia fredda.

Il TAR – Tribunale Amministrativo Regionale – blocca l’applicazione della norma: annullato ogni obbligo. La motivazione? Sul Codice della Strada non possono intervenire né Comuni né Regioni, soltanto lo Stato. Da Palazzo Marino annunciato ricorso.

Scopriamo insieme cosa è successo.

TAR
Il TAR di Milano

Comune di Milano: “riteniamo questa misura essenziale per proteggere ciclisti e pedoni”

L’ordinanza del Comune di Milano prevedeva l’obbligatorietà del sistema di rilevamento degli angoli ciechi sui mezzi pesanti superiori ai 35 quintali, per l’accesso nell’Area B e C.

Appare evidente l’intento : aumentare la sicurezza, nonché migliorare la mobilità urbana.

Secondo alcune stime, almeno il 10% degli incidenti che coinvolgono camion e ciclisti riguarda proprio l’angolo cieco. Da qui l’urgenza di intervenire in tempi rapidi.

TAR
Un incidente stradale causato dall’angolo cieco dei mezzi pesanti, immagine presa dal sito bikeitalia.it

Sensore di segnalazione dell’angolo cieco

Si tratta di un dispositivo che avverte, con una serie di avvisi sia visivi che acustici, quando un veicolo si trova nell’area laterale immediatamente retrostante il mezzo pesante. Quella che il conducente, per forza di cose, non può sufficientemente monitorare o visionare attraverso gli specchietti laterali.

Il sistema permette, quindi, di segnalare tempestivamente al conducente il potenziale pericolo di collisione con ostacoli, ciclisti o pedoni presenti sulla carreggiata.

L’obbligo di sensori di segnalazione dell’angolo cieco era entrato in vigore il 2 ottobre. Una misura forte, richiesta a gran voce dopo che, negli ultimi mesi, si erano registrate diverse vittime, soprattutto ciclisti, finiti sotto i mezzi pesanti.

Assotir aveva presentato ricorso contro il Comune di Milano il 9 ottobre.

La sentenza del TAR

Il Codice della Strada ha accentrato presso gli organi centrali, con scelta esente da profili di manifesta incongruità, l’omologazione e l’approvazione sia dei dispositivi di controllo e regolazione del traffico sia dei dispositivi ulteriore di marcia.

è palese che un dispositivo volto a scongiurare incidenti in danno di pedoni e ciclisti risponda ad un’esigenza di ordine pubblico e sicurezza. Queste le parole del TAR, perfettamente in linea con i ricorsi presentati da Assotir e altre aziende di trasporto.

Stando a quanto dichiarato dal TAR, le decisioni in materia di ordine pubblico e sicurezza, nonché di circolazione stradale, spetterebbero quindi soltanto agli organi statali. Esclusi da queste competenze Comuni e Regioni.

A questi ultimi, invece, è consentito intervenire su questioni riguardanti la tutela della salute, ad esempio con l’istituzione di zone a traffico limitato nei centri abitati per esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale.

Arriva il ricorso del Comune di Milano

Annunciata l’intenzione di presentare ricorso contro la sentenza emessa dal TAR, nella consapevolezza dell’essenzialità e della rilevanza della misura precedentemente attivata.

Lo ha ribadito l’assessore alla mobilità del capoluogo lombardo, Arianna Censi: siamo orientati a proporre appello al Consiglio di Stato, perché noi riteniamo questa misura essenziale per proteggere i ciclisti e pedoni e dare più sicurezza a coloro che utilizzano in maniera sempre più frequente le due ruote o si muovono a piedi.

Penso non sia più rimandabile un intervento da parte del Governo, in modo da introdurre questa misura in tutte le città.

La replica di Assotir

Grande soddisfazione per il risultato raggiunto, invece, da parte del Presidente di Assotir Lombardia, Pietro Castelli: La sentenza è la conferma della fondatezza delle nostre riserve, fatte presenti a suo tempo al Comune. Il TAR ha giudicato l’operato dell’amministrazione comunale di Milano oltre i limiti della legge. 

Sulla vicenda è intervenuto anche il Segretario Generale, Claudio Donati, che ha commentato: Noi siamo pronti a riprendere il confronto, perché siamo i primi ad essere interessati a che i nostri veicoli viaggino in sicurezza. Quello che abbiamo dimostrato è che anche i trasportatori meritano un rapporto istituzionale adeguato alla funzione sociale ed economica da essi assolta quotidianamente all’interno della realtà metropolitana.

Immagine in evidenza presa dal sito bikeitalia.it

Torna alle notizie 

Scritto da: Redazione


Articolo precedente

diritti

Comunità

“Milano: memoria e futuro dei diritti” – la camminata

Giornata Mondiale dei diritti umani, un percorso - fisico e sonoro - tra i luoghi dei diritti a Milano È fissata nella Giornata Mondiale dei diritti umani, domenica 10 dicembre, alle ore 11:30, la camminata organizzata dalla Fondazione Diritti Umani rivolta a tutti coloro che credono nell'attualità e nell'urgenza dell'affermazione dei diritti universali. Studiosi e protagonisti di episodi significativi della nostra storia accompagneranno i partecipanti in tre luoghi di Milano, […]

today26/11/2023 156 3

Commenti post (0)

Lascia un commento


WhatsApp Chat
Invia
0%