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Il Comune di Milano supporta i senza fissa dimora. Infatti, quello inaugurato giovedì 28 settembre 2023, in via Sammartini 126, non è un temporary store dedicato all’alta moda o al beauty.
Negli spazi appositamente adibiti, gli scaffali lasciano campo largo a kit con prodotti alimentari di prima necessità. Previsti anche prodotti per l’igiene intima e persino biciclette e tablet: sì, perché qui i “clienti” sono i senza fissa dimora.
Un progetto rivolto a tutti, con l’obiettivo di dare risposta alla marginalità sociale, economica e culturale. Come annunciato dall’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé, un vero e proprio punto di riferimento, nel nome dell’inclusione sociale.
All’interno del temporary store, le persone saranno accolte da operatori sociali che valuteranno il bisogno e affiancheranno gli utenti nella scelta dei prodotti loro necessari.
L’Hub 126, gestito da Progetto Arca e rivolto all’orientamento dei profughi ucraini, amplia le attività con un’alleanza tra Comune di Milano e cinque realtà sociali: offerte misure di sostegno alle persone senza fissa dimora.
Oltre a Progetto Arca, nello spazio concesso, gratuitamente in comodato d’uso da Grandi Stazioni Rail all’amministrazione comunale, questa volta sono coinvolti anche Cri – Comitato di Milano, Fondazione Fratelli di San Francesco, Spazio Aperto Servizi e Cooperativa sociale Comunità Progetto.
Apre quindi il primo temporary store dedicato alle persone senza fissa dimora: un’iniziativa all’avanguardia che, come ricordato dall’assessore Bertolé, si è concretizzata grazie alla partecipazione del Comune di Milano a importanti bandi europei, in partnership con cinque enti del Terzo settore aderenti a una procedura di co-progettazione.
Oltre 4 milioni di euro di finanziamenti PO I FEAD ottenuti: cifre importanti messe a disposizione con tempestività del territorio milanese e dei suoi abitanti.
Le persone senza dimora potranno accedere spontaneamente allo spazio (aperto cinque giorni alla settimana – lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14:30 alle 17:30 e il martedì e il giovedì dalle 9:30 alle 12:30), fino all’aprile 2024, quando si concluderà il Piano Freddo.
Un luogo di risposte tempestive, individualizzate ed efficaci, ma anche di ingaggio delle persone in condizioni di fragilità la cui diffidenza è spesso un ostacolo alla presa in carico da parte dei servizi territoriali.
Uno spazio destinato a far parlare di sé positivamente, soprattutto in vista dell’arrivo delle stagione invernale. Quando, nella zona adiacente la Stazione Centrale di Milano, i senza fissa dimora si danno ormai appuntamento fisso, nell’indisturbata fretta milanese.
Stando a quanto dichiarato dall’amministrazione comunale, l’intento sarebbe quello di lavorare, quotidianamente, per fare in modo che la povertà e marginalità possano essere sempre più momenti temporanei, e non invece di cronicità, nella vita delle persone.
Così facendo, ancora una volta viene ribadito un metodo – quello dell’alleanza con il Terzo settore – che a Milano, da tempo, rappresenta l’asso nella manica dell’assistenzialismo sociale.
Un luogo non di solo reperimento di beni senza dubbio utili alla vita quotidiana, ma un servizio di prossimità che accoglie e ascolta i bisogni delle persone, spesso difficili da condividere; uno spazio per dedicare tempo, attenzione e prendersi cura di ciascuno
Queste le parole pronunciate da Maria Grazia Campese, presidente di Spazio Aperto Servizi, ente che, in collaborazione con Comunità Progetto, gestirà lo spazio.
Particolarmente ricca e ampia l’offerta messa a disposizione delle persone senza fissa dimora: dai kit di prima necessità con prodotti alimentari e per l’igiene personale, a quelli destinati al primo soccorso e all’abbigliamento.
Fino ad arrivare a quelli più specifici, focalizzati alla formazione e al lavoro: questi ultimi saranno assegnati, all’interno di un percorso di inclusione e reinserimento lavorativo, a quanti faranno richiesta di device tecnologici – per citarne alcuni, tablet, power bank e modem portatili.
Disponibili anche strumenti specifici per lavori manuali: scarpe antinfortunistiche, gilet catarifrangenti, tute da lavoro, biciclette per i rider.
Previsti, infine, acquisti su misura: sarà infatti garantita la scelta tra colori, modelli e taglie.
Tutto questo con un solo scopo: restituire dignità e autodeterminazione alle persone senza fissa dimora.
Lo spazio disponibile – circa 100 metri quadri – è stato inoltre organizzato in modo tale da garantire un alto livello di autonomia e privacy alle persone senza fissa dimora, richiedenti supporto e sostegno quotidiano.
Quando abbiamo ristrutturato i locali che ospitano oggi il nuovo temporary store, poco meno di un anno fa con la donazione di Fondazione Fiera Milano, il nostro obiettivo era dare vita a uno spaio versatile, allora dedicato alla prima accoglienza degli ucraini, ma pronto a riconvertirsi rapidamente per rispondere alle emergenze.
Oggi, via Sammartini 126 – zona di Milano storicamente dedicata alle fragilità, ha fatto proprio quello per cui è nata, diventando un spazio che garantisce servizi alle persone senza fissa dimora.
Così racconta Alberto Sinigallia, Presidente di Fondazione Progetto Arca, nella speranza che i problemi che tutt’oggi affliggono le fasce più deboli della popolazione italiana non passino più inosservati.
Immagine in evidenza presa dal sito vita.it
Scritto da: Fiammetta Freggiaro
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