Il 4 ottobre apre a Milano la prima mostra in Italia interamente dedicata a Max Ernst: pittore, scultore e teorico dell’arte tedesco surrealista
Max Ernst, considerato uno dei fondatori del Manifesto del surrealismo, viene presentato per la prima volta in una esposizione milanese attraverso le sue opere densamente simboliche. La mostra sarà a Palazzo Reale e saranno raccolte oltre quattrocento sue opere.
La mostra monografica su Max Ernst
Le opere presenti in mostra si dividono tra dipinti, sculture, disegni, collages, gioielli e libri illustrati provenienti da musei, fondazioni e collezioni private, situate in Italia e all’estero.
Tra i musei che hanno donato le opere a Milano per l’esposizione ci sono la GAM di Torino, la Peggy Guggenheim Collection e il Museo di Ca’ Pesaro di Venezia, la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo Cantini di Marsiglia, i Musei Statali e la Fondazione Arp di Berlino, la Fondazione Beyeler di Basilea, il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid.
Questa è una mostra organizzata Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale ed Electa con la collaborazione di Madeinar a cura di Martina Mazzotta e Jürgen Pech. E’ la prima retrospettiva in Italia dedicata a Max Ernst, pittore, scultore, poeta e teorico dell’arte tedesco, poi naturalizzato americano e francese.
L’itinerario artistico a Palazzo Reale sarà visitabile dal 4 ottobre 2022 fino al 26 febbraio 2023.
Il percorso espositivo su Max Ernst
Tra le opere in mostra figurano moltissimi dipinti e documenti. Questo grazie al buon lavoro svolto dai curatori Martina Mazzotta e Jürgen Pech. Il percorso è costruito in modo tale da narrare le vicende biografiche di Ernst, raggruppandole in quattro periodi, suddivisi in nove sale tematiche.
In analogia con l’universo di Max Ernst, la mostra e il volume che l’accompagna sfidano i visitatori a cimentarsi in affascinanti e intriganti giochi di percezione tra stupore e meraviglia, dove i simboli conducono oltre la pittura.
Una serie di eventi collaterali animeranno i mesi di apertura della mostra, prima tra tutti la rassegna su Max Ernst, il Surrealismo e il Cinema realizzata in collaborazione con il MIC, Fondazione Cineteca Italiana.
L’artista Max Ernst: cosa sapere prima di visitare la mostra
Il tedesco Max Ernst, pittore da una personalità ipersensibile, amante dell’ignoto e dell’occulto, studiò filosofia e psichiatria. Iniziò la sua carriera artistica unendosi in un primo momento al movimento Dadaista con Arp, per poi passare al Surrealismo nel 1922.
La sua linea pittorica è tipica del Surrealismo. E’ dall’associazione inattesa di elementi disparati in grado di far emergere dalle sue opere implicazioni erotiche e talvolta dissacratorie. La pittura surrealista fu un mezzo attraverso il quale egli poté esprimere il vero e puro funzionamento della mente, il dettato del pensiero in assenza del controllo esercitato dall’etica o da una qualsiasi morale. Per lui la pittura, l’arte e in particolare il surrealismo rappresentarono la possibilità di parlare di quello che la cultura normalmente censura. Importante in questo senso è una delle sue opere più famose: La Vergine che sculaccia il Bambin Gesù davanti a tre testimoni.
Senza mai abbandonare la pittura si egli dedicò nella sua vita a innovazioni tecniche. Ernst Max lavorò anche all’assemblage di oggetti e al collage. Ernst Max fu anche il primo artista a trasporre in arte la tecnica letteraria della scrittura automatica tipica del movimento surrealista. Questo procedimenti di trasposizione si tradusse in opere dai segni non definiti e simbolici. Inoltre, egli si cimentò nella scultura con materiali tradizionali come il bronzo.
Nella sua vita intrecciò molti rapporti importanti, tra questi ci fu il matrimonio con Peggy Guggenheim. Infatti, alcune opere in mostra appartengono alla Peggy Guggenheim Collection.
Torna alle notizie