È morto Franco Battiato, nato nel 1945 a Catania e grandissimo cantautore e innovatore italiano che iniziò la sua carriera musicale proprio a Milano
Chi era Franco Battiato in breve
Franco Battiato, all’anagrafe Francesco Battiato, nacque a Ionia (CT) il 23 marzo 1945 ed è stato un cantautore, compositore, regista e anche pittore italiano (organizzò molte mostre personali in tutto il mondo). Un artista eclettico e spettacolare, la cui assenza si sentirà moltissimo. Non ebbe nessuna moglie e nessun figlio, si dedicò completamente alla sua passione per la musica. Pensate che l’unico amore che ha vissuto, al di fuori di quello musicale, lo provò a sedici anni. Non aveva posto per le relazioni sentimentali, riusciva a condividere le sue giornate solamente con le sue canzoni. Ha sempre preferito rimanere da solo nella sua casa a Milo in Sicilia, piuttosto che vivere in città. È sempre stato un tipo solitario, fino alla fine dei suoi 76 anni, in grado di ascoltare sé stesso, il mondo e di amare il silenzio per quello che poteva donargli. Anche se in città comunque ci passò, soprattutto per Milano. Ebbe un fratello di nome Michele Battiato, ex consigliere comunale della nostra città. Sua madre Grazia (che nelle sue canzoni è molto presente) fu importantissima per lui, sia dal punto di vista personale che da quello professionale. I suoi interessi principali oltre alla musica e alla pittura furono anche il cinema, la lettura (fondò, tra l’altro, anche una casa editrice di nome “L’Ottava”), la meditazione orientale (ebbene sì, si svegliava alle 4 del mattino proprio per praticarla), la politica e il misticismo indiano (a cui si avvicinò negli anni ’70).
Franco Battiato e il suo amore più grande: la musica
Franco Battiato durante la sua attività musicale ebbe il coraggio e le capacità di spaziare molto: dal rock alla musica leggera, dall’opera lirica a quella etnica, dallo stile pop a quello classico (pensate che nel 1993 compose una Messa Arcaica). Iniziò a suonare proprio all’interno di una chiesa, non avendo a casa alcun strumento, prima di ricevere una chitarra da suo padre (venuto a mancare molto presto). Lo conosciamo soprattutto per “Centro di gravità permanente” del 1981, “Voglio vederti danzare” del 1982 o “La cura” (definita da molti come “la canzone perfetta”) del 1996. Ma sarebbe necessario scrivere un articolo dedicato esclusivamente ai suoi capolavori per citarli tutti. Oltre a variare molto in termini di generi, nelle sue canzoni toccò diversi temi e luoghi. Ci ha fatto, insomma, fare il giro del mondo, oltre che sognare. Per lui la musica era un modo per esprimere i propri sentimenti e raggiungere, o meglio capire, la sua vera essenza (così come ci dice nella canzone “E ti vengo a cercare”). Collaborò con Giorgio Gaber per primo, poi con Milva, Morgan, Francesco De Gregori, con i Bluvertigo, Tiziano Ferro, Fiorella Mannoia, Carmen Consoli, Claudio Baglioni e molti altri. Fu in grado di osare, così come ha fatto con il suo album musicale “Joe Patti’s Experimental Group”. Era instancabile e sempre pronto a sperimentare esercizi di stile nuovi. I suoi 42 album pubblicati sono una testimonianza della sua inesauribile tenacia e voglia di scrivere e suonare.
Franco Battiato a Milano
Dopo aver intrapreso la strada dell’Università di Catania, per rendersi poi conto che non faceva per lui, alla giovane età di 19 anni si trasferì da solo a Milano, senza soldi. Per coincidenza o destino, proprio in quell’anno aprì la prima discoteca d’Italia (Club 64), dove Franco Battiato fece il suo primo provino portando delle canzoni siciliane. Canzoni che, ovviamente, convinsero tutti. Venne, così, ingaggiato e da quel momento iniziò la sua carriera. Successivamente, proprio tra le mura della nostra città, gli venne l’idea di fondare un gruppo musicale insieme a Ombretta Colli (moglie di Giorgio Gaber, diventata poi anche presidentessa della provincia di Milano) e Gregorio Alicata chiamato “Ombretta Colli e gli ambulanti”. Milano fu presente lungo tutta la sua vita, basti pensare al fatto che nel 2016 cantò al Pirelli Hangar Bicocca, per poi lasciare la scena a causa della sua malattia.
“Ho sempre pensato che gli esseri umani possono fare tutto, anche volare” era quello che pensava Battiato e lui sì che volerà. Volerà altissimo.
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