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Caro affitti 2023: studenti protestano ancora in tenda

today14/09/2023 267

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Tra i manifestanti contro il caro affitti anche Ilaria Lamera, studentessa promotrice della protesta milanese. “Dopo due mesi non è cambiato niente”

In Lombardia, tornano gli accampamenti in tenda contro il caro affitti che, dalla scorsa primavera, sta coinvolgendo tutta la comunità studentesca milanese.

Questa volta, in piazza Leonardo Da Vinci, davanti al Politecnico di Milano, si sono riunite circa venti persone: la scelta di tornare non è affatto casuale. Giovanni Colombo, di Rete della Conoscenza, definisce questo atto “spontaneo”, diretta conseguenza dell’immobilismo politico: serve quindi mandare un messaggio alla città e alla politica.

Negli scorsi mesi non abbiamo avuto risposte dalla politica, ma solo passerelle per prendere voti, e così eccoci di nuovo qua. Racconta Pietro, studente lavoratore: lui stesso controlla periodicamente i siti immobiliari, ogni volta rimanendo deluso di trovare annunci di stanze singole soltanto a partire da 700 euro mensili.

caro affitti
Ilaria Lamera, studentessa in protesta davanti al Politecnico di Milano, immagine presa dal sito skytg24

L’anno accademico è ormai iniziato e, come da consuetudine, è ripartito anche il dibattito pubblico sui costi esorbitanti che, ogni anno, migliaia di studenti universitari con le rispettive famiglie sono costretti ad affrontare.

Particolarmente danneggiati dal caro affitti sono gli studenti fuorisede a Milano, una delle città più care d’Italia: questi devono sobbarcarsi costi veramente importanti per viverci e, quindi, per sfruttare così le migliori offerte formative dell’interno mercato universitario italiano.

Non abbiamo ancora ottenuto i risultati sperati: così esordisce Ilaria Lamera, la prima studentessa che la scorsa primavera si è accampata per protestare a gran voce contro i prezzi troppo alti degli affitti.

I prezzi rimangono irraggiungibili e andare avanti così non è più accettabile: addirittura 1000 euro al mese per una stanza in affitto a Milano. A Città Studi disponibilità soltanto a partire da 900 euro.

Considerato il periodo di grande inflazione che stiamo attraversando, per i ragazzi queste cifre non possono più passare inosservate.

Sempre più insofferenti per la situazione di precarietà che stanno vivendo, gli studenti hanno programmato una mobilitazione nazionale di due giorni per questo fine settimana: sono previste circa 100 persone, molte delle quali anche da fuori Milano.

Come riferisce una ragazza del movimento Tende in piazza, l’istanza avanzata è quella di investire sul pubblico con residenze per studenti a prezzi calmierati.

Non sempre, però, questo è possibile: gli Atenei spesso non riescono ad accogliere tutte le richieste, data la mancanza di spazio e strutture adeguate.

La concorrenza è, anno dopo anno, sempre più agguerrita, e quei pochi che riescono nell’impresa sono davvero fortunati. In Lombardia, infatti, gli studenti fuorisede sono ben 83.489, mentre i posti nelle residenze appena 11.125.

Data l’impossibilità di sistemazione in residenza per la maggior parte degli studenti fuorisede in Regione Lombardia, l’87% degli studenti trasferitosi nella nostra regione viene quindi lasciato totalmente allo scoperto.

Dopo aver richiesto in tempi rapidi un intervento da parte delle Istituzioni e dell’amministrazione comunale, il Sindaco del Comune di Milano Giuseppe Sala ha convocato per venerdì della prossima settimana un incontro con studenti e rettori, per affrontare il tema del caro affitti.

“Il governo garantisca il diritto al futuro”

Considerato il costo sempre più elevato della vita in città, con il caro affitti ciò che viene a mancare è la possibilità di fare progetti, ma anche di studiare e fare vita sociale, soprattutto in una metropoli come Milano, regina indiscussa dell’associazionismo universitario. Oltre che fonte d’attrazione per molti studenti internazionali.

Spesso, in mancanza di solide prospettive, gli studenti si ritrovano a cercare soluzioni alternative in zone meno servite della città, oppure in provincia e, nel peggiore dei casi, a rinunciare ai propri sogni: il trasferimento a Milano, inteso da molti come “atto di svolta”.

Stando alla situazione odierna, la vera svolta contro il caro affitti si avrebbe soltanto con l’implementazione di atti politici con cui accogliere le istanze delle nuove generazioni.

Ilaria Lamera riferisce di non essere mai riuscita ad avere un vero dialogo con il governo, anzi: durante l’estate hanno fatto in modo di rimandare i soldi del Pnrr dedicati agli studentati per una loro mancanza, dunque c’è ancora molto da fare.

L’emergenza caro affitti è tutt’altro che finita.

Immagine in evidenza presa dal sito avvenire.it

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Scritto da: Criss


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