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Vanni Oddera e la sua mototerapia davanti a Palazzo Lombardia

today17/05/2021 382 3

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Il 13 maggio, davanti alla sede della Regione, Vanni ha esibito le sue acrobazie e ha portato la mototerapia davanti ad adulti e bambini, disabili e non

Vanni Oddera simbolo della mototerapia

Vanni Oddera – classe 1980 – è campione italiano e internazionale di Freestyle Motocross (sport con acrobazie in aria duranti i salti in moto) che fin dal momento in cui ha capito di voler fare questo nella vita ha inseguito il suo sogno, contro tutto e tutti, anche contro la volontà della propria famiglia. Per lui vale il motto “volere è potere” e lo ha sempre confermato con i fatti. Iniziò ad usare la bici, ma non gli bastava. Con i primissimi soldi guadagnati da ragazzo ha comprato la sua moto, nel 2003 ha provato a percorrere la sua prima rampa e pian piano ha iniziato a praticare il motocross diventando, in poco tempo, un campione. È cresciuto a Pontinvrea (comune in provincia di Savona) ed è sempre stato abituato ad essere in contatto stretto con la natura, usando la sua moto nei boschi e saltando gli ostacoli naturali che gli si presentavano davanti. Tutt’ora abita in una cascina di dieci ettari e tanti animali, dove ama lavorare il legno. Lì ha anche un Park personale con rampe, percorsi e atterraggi dove poter saltare. Vanni nel 2017 ha scritto un libro intitolato “Il grande salto. Ovvero come ho capito che l’amore per gli altri rende felici” in cui racconta la sua vita spericolata e come ha deciso di dedicarsi agli altri con generosità e dedizione attraverso la mototerapia.

Che cosa vuol dire “mototerapia”

La mototerapia è proprio un’invenzione di Vanni Oddera, il quale utilizza la propria passione per la moto al fine di far divertire i bambini con disabilità o malattie, cercando di far loro dimenticare le difficoltà che passano. In sostanza i bambini negli ospedali possono far un giro sulle moto (pur rimanendo nei corridoi dell’ospedale) e lasciare per qualche minuto la propria camera dove passano la maggior parte del tempo. Possono osservare delle acrobazie di Vanni e altri ragazzi che fanno motocross e prendere parte attiva in qualche giro, pur nel rispetto dei loro limiti psico-fisici. Questa attività, oltre a permettere ai bambini di divertirsi, consente loro di esercitare e sviluppare le proprie capacità sia fisiche che cognitive. L’idea di iniziare questo percorso venne a Vanni durante un viaggio a Mosca dove ha incontrato un uomo senza gambe che lo ha fatto riflettere profondamente sulla propria fortuna e su come poteva contribuire ad un cambiamento sociale, partendo proprio dalla propria passione. È stata la decisione migliore che potesse prendere perché andare in moto rende felice lui, che di cadute e paure di non riuscire più a camminare ne ha provate veramente tante (pensate che si è rotto più di venti ossa), ma soprattutto i bambini. “Se si salta da soli è solo un salto, se si salta insieme è la vita che inizia davvero” è il pensiero che lo sprona tutti i giorni dal 2008 (anno in cui è nata la mototerapia), fino ad oggi. Non è un caso se organizza anche delle vacanze da passare con i ragazzi disabili per conoscerli ed entrare ancora di più in relazione con loro.

La mototerapia a Palazzo Lombardia

La scorsa settimana Vanni è andato davanti a Palazzo Lombardia, circondato e accolto da 60 ragazzi disabili insieme a politici come Salvini, ministri come Erika Stefani (ministro per la disabilità), personaggi famosi come Maddalena Corvaglia e Dj Ringo, la vicepresidentessa Letizia Moratti e molti altri. Ha presentato a tutti una sua esibizione con salti strepitosi e ha fatto anche un po’ di mototerapia con i ragazzi, per mostrare a tutti che basta poco per fare del bene, soprattutto nel periodo che stiamo vivendo. Questa iniziativa è stata organizzata dalla stessa Regione Lombardia per sensibilizzare le persone al tema della disabilità ed è stato un tour di due giorni che ha toccato anche le province di Monza e Brianza e Brescia. La speranza è quella di poter stimolare altre regioni a fare lo stesso, così da poter arrivare al maggior numero possibile di persone che esaltino l’importanza dell’inclusione e dell’altruismo.

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Scritto da: Alice Fusari


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