Nel quartiere Mazzini chiude la discoteca Karma e, grazie a un bando del Comune di Milano, diventa un luogo per attività culturali, sportive e sociali
Il Borgo del tempo perso: famosa discoteca di Milano
Karma: questo è il nome della discoteca che non esiste più. Se non ti viene in mente niente, forse per riconoscerla hai bisogno di sentire l’altro suo nome: Borgo del tempo perso. Locale notturno situato in zona Corvetto che è arrivato a ospitare più di otto mila persone a settimana durante la stagione invernale, e oltre dieci mila nel periodo estivo. Mi correggo: ex locale notturno, dato che ormai non ha più niente che lo tenga in vita.
La sua storia ci rende evidente come il locale, grazie a varie sue caratteristiche, fosse ben considerato da chi amava passare una serata all’insegna della musica e del ballo. Era, infatti, un locale molto spazioso con diverse sale per ogni stile e genere musicale. Ma questo non è bastato e il futuro riserva qualcosa di diverso.
Questa discoteca è molto conosciuta soprattutto per casi di cronaca e situazioni spiacevoli che si sono verificate al suo interno. Per questo motivo, il Comune di Milano ha sentito la necessità di trasformare lo spazio in qualcosa di più costruttivo e positivo per la comunità milanese. E non solamente durante la notte: il bando promosso il bando promosso per la sua riqualificazione non accetta, in nessun modo, proposte di insediamento di nuove discoteche o locali notturni.
Finalmente, dopo anni di abbandono (precisamente dal 2017) e una vicenda giudiziaria molto problematica, la struttura e lo spazio che la circondano possono essere riqualificati, per dare un nuovo volto alla città e vita migliore ai suoi cittadini. Entrambi garantiti per 90 anni, l’equivalente della durata di concessione del bando.
Non più discoteca, spazio ad altro
L’immobile di via Fabio Massimo 36, in seguito alla revoca delle licenze di pubblico spettacolo, è passato sotto la proprietà del Comune di Milano, il quale, il 21 maggio 2021, ha aperto un bando per trasformare la discoteca in un luogo “con funzioni di interesse pubblico”.
Vicino al locale in questione è presente un parco: il Parco di Porto di Mare che dall’ottobre 2017 è soggetto ad un lungo e impegnativo lavoro di riqualificazione che vede impegnati il Comune di Milano, Italia Nostra – Associazione Nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale – e il Centro Forestazione Urbana – centro operativo di Italia Nostra.
Gli obiettivi di questa riqualificazione sono: eliminare i rifiuti, portare a termine iniziative in grado di coinvolgere i cittadini nella trasformazione del parco, ultimare i percorsi ciclopedonali che ospita, realizzare un sentiero per mountain bikes, mettere in sicurezza gli alberi e molto altro.
Grazie anche alle modifiche apportate a questo parco, e a quelle che verranno fatte, la trasformazione del locale è maggiormente necessaria, così da creare un’ampia zona da sfruttare in maniera positiva.
Chi ha vinto il bando? Il bando è stato vinto dalla società Social Music City.
Il nuovo progetto può essere così riassunto: uno spazio adibito allo svolgimento di diverse attività e costruito considerando la cura dell’ambiente come elemento fondamentale. Verranno utilizzati infatti pannelli fotovoltaici e pareti verdi in grado di dare respiro a noi e alla nostra città. Si tratta di un polo multidisciplinare con una piscina, un anfiteatro all’aperto disponibile per eventuali spettacoli, campi per giocare a padel, una grande piazza per eventi, una tensostruttura per concerti, un parcheggio con circa duecento posti auto, un’area espositiva di seicento metri quadrati, perfetta per ospitare esposizioni e mercati, più un’area verde alberata. E molto altro ancora.
Questo è un bellissimo esempio di come Milano continui a trasformarsi, soprattutto in meglio. Sono tante le zone abbandonate o addirittura mal frequentate o degradate da molto tempo e, al di là dell’utilizzo effettivo che si farà della nuova struttura, anche solamente il progetto rappresenta un grande passo in avanti verso una città più bella e sicura.
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