Il 22 maggio il Parco Biblioteca degli Alberi ha visto tre ritrattisti disegnare i volti ipotetici sotto le mascherine dei passanti grazie a IndovinaMI
IndovinaMI e disegnami
IndovinaMI è un’iniziativa particolare che si è tenuta nel Parco Biblioteca degli Alberi di Milano, collocato tra Piazza Gae Aulenti e il quartiere Isola, il cui significato, insieme all’origine del nome, lo troverete verso la fine dell’articolo. Il fulcro di questa giornata passata a disegnare e divertirsi è stato quello di dare sfogo alla propria immaginazione e stimolare altre persone a fare lo stesso, visto che per molti ultimamente è stato difficile esercitare ed esprimere la propria creatività. L’attività è stata pianificata così: chiunque passasse davanti ai tre ritrattisti – Anna Lisa Guarino, Daniele Dabovich e Nadia Dao dell’Osservatorio Figurale di Milano – poteva farsi ritrarre. C’era, però, qualcosa di particolare nell’operato dei ritrattisti: il soggetto del ritratto, infatti, poteva essere visto soltanto per metà, cioè solo per quella parte che non era coperta dalla mascherina, così che fosse necessario esercitare la propria fantasia. La parte restante poteva esclusivamente essere disegnata con inventiva e con la speranza di essere il più fedele possibile al viso della persona. E anche se non lo fosse stato non ci sarebbe stato nulla di male ma, anzi, si sarebbe creata una situazione divertente in cui ridere un po’, cosa che forse non si fa da qualche tempo. Infatti, è stato proprio così per molti e il risultato, ad ogni modo, è piaciuto veramente tanto! L’evento sarà riproposto sabato 29 maggio in Darsena dalle 10:30 alle 12:30 e, se potete, vi invito ad andarci perché potreste rimanere veramente stupiti dei risultati e magari piacervi anche di più! Chissà che i ritrattisti vi diano qualche spunto per un cambio di look…
L’associazione Onalim che ha organizzato IndovinaMI
IndovinaMI è stato un evento organizzato il 22 maggio da Onalim, associazione culturale nata nel 2015 come continuum del blog “Milano al contrario” creato nel 2011 da Isabella Musacchia che si occupa di diffondere un’immagine positiva di Milano ed eliminare tutti i luoghi comuni sulla città. Questa compagnia, creata insieme a Dario Castagnetti e Simone Abbottoni ha come obiettivi organizzare progetti di comunicazione, raccontare la città di Milano e le sue iniziative culturali e sociali e proporre soluzioni per un miglioramento della qualità di vita. “La missione è quella di rappresentare una città al contrario, dove insieme si possono attuare dei piccoli e grandi ribaltamenti, dove la collaborazione prende il posto della competizione, dove la curiosità non è status, la gentilezza viene premiata e dove la Milano inclusiva è più ambita della Milano esclusiva” è la frase utilizzata per presentare lo scopo primario di questa associazione sul sito Onalim.
Perché IndovinaMI?
Forse conoscete Indovina Chi, il gioco in cui vince chi indovina l’identità misteriosa tramite il minor numero di indizi possibile. Ecco, il nome viene proprio da questo, solo che anch’esso “gioca” un po’ con i possibili significati che può raggruppare e al gioco unisce anche la sigla della nostra città (MI). Un’idea fantastica che ha affascinato molto i passanti, i quali incuriositi anche dal nome IndovinaMI hanno deciso di partecipare a questa bella iniziativa e collaborare a un piccolo cambiamento: c’è sempre modo per creare qualcosa di fantasioso anche con poco e in situazioni difficili. Più condividiamo questo pensiero, meglio è. Quando ho chiesto a Isabella Musacchia come l’è venuta questa splendida idea mi ha detto: «L’idea nasce quasi un anno fa, dopo il primo lockdown. Capitava spesso di intrattenere delle conversazioni con persone di cui non conoscevo il volto, perché coperto dalla mascherina. Un giorno al parco, nella mia mente, ho completato il volto di una donna con quella di suo figlio. Ho capito che mi mancava un pezzo. E mi sono chiesta “Avrò indovinato?”»
Quindi, se questi tre ritrattisti sono riusciti a regalare un po’ di emozioni con dei fogli e qualche matita, perché non lo possiamo fare anche noi e rendere la comunità sempre più incline a cogliere il bello che la circonda?
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