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Un po’ di Barcellona a Milano grazie a un murale in Porta Romana

today29/07/2021 207

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In corso Porta Romana lo street artist Cheone ha terminato un bel murale che raffigura la Casa Batllò di Barcellona, creazione dell’architetto Gaudì

Alla base dei murales

Il graffitismo è una forma d’arte nata intorno agli anni 60 del ‘900 in America che, diffusa in tutto il mondo, in un modo o nell’altro riguarda ognuno di noi. Si tratta di esprimere la propria creatività sui muri delle città, creando appunto dei murales, in modo tale da far conoscere la propria arte a tutti e trasformare l’aspetto dell’ambiente in cui si vive. Molte volte, quando i graffitisti pitturano i muri senza permesso, esprimono la loro vena artistica in maniera non parietale, o addirittura imprimono sui muri messaggi d’odio, le loro opere vengono considerate atti vandalici e gli artisti vengono puniti (se è possibile risalire alla loro identità).

Produrre graffiti rappresenta un modo per raffigurare il proprio mondo interiore ed è sempre stato, fin dalle sue origini, un modo per ribellarsi alle forme d’arte più accademiche e lontane dal mondo industriale e della periferia, nonché di comunicare le proprie esigenze in maniera chiara ed evidente e denunciare situazioni negative. Le due caratteristiche fondamentali di questa pratica sono l’immediatezza e la spontaneità.

A Milano un nuovo murale grazie a Caiffa Cosimo

Caiffa Cosimo, in arte Cheone, è l’artefice del murale situato in corso di Porta Romana, 113. Classe 1979 e nato a Gallipoli (LE), fin da piccolo ha sempre dimostrato un forte interesse per il disegno e la pittura, e una bravura particolare nel loro esercizio. Non casualmente, infatti, in famiglia è stato circondato da parenti artisti e amanti dell’arte che gli hanno trasmesso questa passione a cui lui ha dedicato e dedica tutt’ora molta attenzione e parte di sé stesso. Queste figure a lui vicine sono state di vitale importanza perché gli hanno permesso di conoscere nuove tecniche e forme d’arte, soprattutto la pittura su tela.

Il suo interesse per la street art nacque quando Cosimo aveva nove anni e si trovava in Germania, Paese dove andò a vivere insieme alla sua famiglia. Un giorno si trovò in una stradina un po’ nascosta dove si imbatté in alcuni ragazzi più grandi di lui impegnati nella pittura di un muro con delle bombolette spray. Questo incontro lo affascinò molto e lo portò ad avvicinarsi al mondo del writing (traduzione inglese del termine “graffitismo”).

È così che entrò nel mondo del lettering – utilizzo delle lettere dell’alfabeto che, successivamente a studio e tecnica, diventano un’opera d’arte colorata e originale riportata sui muri -, iniziando a dare vita ai suoi primi capolavori, i quali con il tempo iniziarono a rappresentare anche figure e non solo lettere.

Trasferitosi a Milano entrò in contatto con alcuni artisti di Rho, grazie ai quali iniziò a farsi conoscere in tutta la zona.

Ecco, quindi, come Cosimo è arrivato a creare il murale in Porta Romana.

Porta Romana si colora con un nuovo murale

Il murale raffigurante il palazzo di Gaudì, patrimonio dell’UNESCO dal 2005 e edificio modernista dei primi anni del XX secolo non è l’unico murale che porta il nome di Cheone, solo che quelli precedenti non possono più essere visti.

È un’opera trompe-l’oeil: una forma di pittura talmente naturale, realistica e concreta da generare un’illusione ottica del tridimensionale e di conseguenza del reale. Come se la casa fosse realmente nella nostra città e in questa via.

È un’opera veramente particolare perché le sue linee non sono rettilinee e sembra che le figure rappresentate si sciolgano al calore. Come se si fosse in un sogno, questo murale affascina e cattura l’attenzione di moltissimi passanti, sia cittadini di Milano che turisti di passaggio.

Per questo, noi milanesi non possiamo che essere molto fieri di questa nuova meraviglia che rende ancora più bella la nostra città e ci regala un altro motivo per fermarci e osservare i muri che ci circondano.

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Scritto da: Alice Fusari


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