L’handbike è tra gli sport per disabili più seguiti al mondo. Per questo, abbiamo deciso di intervistare un noto handbikers: Claudio Conforti
L’handbike sicuramente è diventato molto conosciuta nel nostro stivale grazie alle vittorie in sella alla sua handbike di un personaggio come Alex Zanardi che grazie alla sua fama pregressa (era pilota f1) ha permesso di fare il salto di qualità a tutto il settore degli handbiker. Alex ha vinto due medaglie d’oro alle paralimpiadi di Londra 2012, prima a crono e poi in linea, e infine è arrivata la medaglia d’argento nella prova a squadre.
Ma ora passiamo a parlare della stretta attualità, sempre in sella alla nostra handbike.
Con l’arrivo della Primavera ha avuto inizio il calendario delle gare in handbike.
La prima gara che si è corsa è stata la “2° Handcycling Race”, a Carate Brianza, organizzata dalla squadra brianzola “Piccoli Diavoli 3 ruote”, degli esperti fratelli Villa.
Successivamente, la carovana degli handbikers è approdata a Merano, dove ha avuto inizio la tredicesima edizione del Giro Handbike.
In entrambe le competizioni si è fatto notare Claudio Conforti Totisco, che ha vinto ambedue le gare nella sua classe di appartenenza.
Siamo riusciti a raggiungere telefonicamente il portacolori della Bee and bike Bregnano (CO), per conoscerlo e per scoprire le sue ambizioni.
Chi è Claudio Conforti?
«Sono Claudio Conforti Totisco, ho 48 anni e sono di Porlezza, in provincia di Como».
Come hai conosciuto l’Handbike?
«Fin da piccolo cominciai ad andare in bicicletta e all’età di circa 20 anni intrapresi il mondo delle granfondo amatoriali, gare i cui percorsi variavano dai 100 ai 180 km.
Nel 2008, durante la granfondo Franciacorta e Sebino sul lago d’ Iseo, in discesa non sono riuscito a tenere una curva, finendo contro un muro. L’incidente mi ha provocato una paraplegia dorsale.
Dopo essere stato operato all’ospedale di Bergamo (San Paolo), la mia riabilitazione è continuata in Svizzera, nella clinica di Nottwil, dove ho iniziato la pratica dell’handbike, bici a mano a tre ruote che mi dava le stesse sensazioni della bici da corsa.
Iniziarono le competizioni e fu un crescendo di successi fino alla conquista del “Giro handbike” del 2016».
Dove ti alleni solitamente? Ti senti sicuro?
«Io, vivendo e lavorando durante la settimana vicino a Bellinzona, mi alleno sulle strade del Ticino, dove il rispetto del ciclista è molto sentito. E le strade e le ciclabili sono molto ben tenute e sicure; gli automobilisti svizzeri rispettano sempre le regole stradali. Purtroppo, non si può dire lo stesso dell’Italia, dove bisogna lavorare ancora molto sul rispetto per i ciclisti nelle strade».
Quali sono state le tue sensazioni nelle prime due uscite stagionali?
«A Carate ho avuto la possibilità di fare le prove generali che mi hanno permesso, domenica 26 marzo, a Merano, di conquistare la prima tappa del “Giro d’Italia handbike”, nella mia categoria MH3. E quindi la maglia rosa.
Mi sono misurato con avversari provenienti da vari stati europei, e battere atleti di alto livello mi ha fatto provare sensazioni stupende».
A fine stagione sarai contento se…?
«Nei prossimi mesi affronterò le altre sette tappe del giro, puntando alla conquista della classifica generale.
La motivazione è alta e spero di mantenere la buona condizione raggiunta, per il resto della stagione. In aprile parteciperò a una prova di Coppa del Mondo a Maniago, in Friuli, sperando in una buona prestazione. Recentemente ho partecipato ai campionati italiani dove sono arrivato settimo a crono il sabato e domenica quinto nella gara in linea decisa solo in una volata ristretta».
Noi di Milano Beat Radio gli facciamo un grosso in bocca al lupo per il proseguo della sua stagione!
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