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Arte

“And They Laughed At Me”: la forza della fotografia contro la repressione

today21/12/2023 211

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A partire dal 13 dicembre 2023, il Mudec Photo di Milano ospita la mostra “And They Laughed at Me” della fotografa iraniana Newsha Tavakolian

La mostra, curata da Denis Curti, è il risultato del Photo Grant di Deloitte e Fondazione Deloitte, un concorso fotografico internazionale che ha come tema “Connessioni”. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 28 gennaio 2024 con ingresso libero, è un’importante testimonianza visiva e verbale tramite la fotografia della repressione militare iraniana, finalizzata ad accecare le persone mediante proiettili di gomma. Questa misura distopica, spesso utilizzata dalla polizia per impedire la diffusione di informazioni, mira a prevenire che la popolazione sia consapevole di ciò che accade nella contemporaneità.

fotografia
Deloitte Photo Grant backstage

Innovazione e diversità: un viaggio visivo

La fotografa iraniana Newsha Tavakolian presenta al Mudec di Milano la mostra fotografica “And They Laughed at Me”, che raccontano la repressione militare in Iran attraverso immagini inedite e d’archivio. Questo evento straordinario, in collaborazione con 24 ORE Cultura, presenta una selezione delle opere più potenti di Tavakolian, che documentano la società iraniana in rapida evoluzione e in lotta. Le immagini mostrano proteste pacifiche che vengono represse con la forza, persone ferite e imprigionate, e il silenzio assordante che avvolge una società controllata dalla paura.

La mostra è caratterizzata da un allestimento immersivo negli spazi esclusivi di Mudec Photo, che ha ospitato alcune delle mostre più significative del Novecento e dell’epoca contemporanea.

Mostra fotografica "And They Laughed at Me"
Mostra fotografica “And They Laughed at Me”

Photo Grant di Deloitte

Il Photo Grant di Deloitte, uno dei concorsi fotografici più importanti in Italia e nel mondo, ha proposto come tema “Connections” nella sua prima edizione. Oltre 700 autori hanno risposto con narrazioni visive uniche, esplorando la connessione umana, professionale, economica e ambientale. La mostra al Mudec è il culmine di questo straordinario viaggio fotografico.

La sfida del cambiamento individuale

Nata a Teheran nel 1981, Tavakolian ha lavorato per strada come fotografa nei momenti di apertura del suo paese, l’Iran, ma anche durante periodi di censura, ha trovato modi alternativi per documentare i cambiamenti e gli eventi che plasmano la società. “And They Laughed at Me” si concentra su una strategia di repressione militare finalizzata ad accecare le persone, un simbolo di resistenza contro il tentativo di impedire la diffusione di informazioni.

Nel contesto di questa realtà oppressiva, le opere in mostra rappresentano una voce coraggiosa che si oppone a un destino ineluttabile, combinando elementi tipici del reportage e composizioni concettuali che rivelano il dramma dell’oppressione e finiscono per tracciare un cammino rivoluzionario verso la libertà, ispirato dall’unione di tante anime coraggiose.

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Mostra fotografica “And They Laughed at Me”

Le immagini come manifesto

Il percorso espositivo rivela la maturità narrativa delle immagini di Tavakolian, che si trasformano in un autentico manifesto. Utilizzando il linguaggio visivo, l’artista contrappone il terrorismo repressivo di un organismo politico che mina l’autodeterminazione individuale. Le sue fotografie sollevano interrogativi sulla società imposta e evidenziano il conflitto tra questa imposizione e il desiderio di cambiamento individuale.

Tavakolian sceglie di utilizzare un linguaggio visivo potente e diretto per denunciare le ingiustizie del regime. Le sue immagini sono spesso violente e disturbanti, ma sono anche necessarie per far luce su una realtà che troppo spesso viene ignorata.

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Denis Curti

Il saggio di Denis Curti

Nel suo saggio “Nel Profumo di una rosa”, Denis Curti, curatore della mostra, scrive:

Le immagini di Newsha Tavakolian si nutrono del bisogno di scegliere da quale parte leggere la storia collettiva. Esse sono animate dalla fiaccola del dubbio, da quel moto silente che alimenta la volontà di domandarsi quanto la società, di cui siamo al contempo artefici e spettatori, possa ancora essere modificata.

Quello descritto da Tavakolian è un mondo costruito, soprattutto imposto, in totale disaccordo con il valore perseguito dal singolo. Qui la paura non è generata da una falla nei meccanismi neurologici dell’individuo, bensì viene indotta dagli assetti politici iraniani.

Dust From Home: diversità delle migrazioni

Accanto all’opera di Tavakolian, la mostra presenta “Dust From Home” di Fernanda Liberti, vincitrice della Open Call dedicata agli artisti Under 35. La fotografa brasiliana esplora la diversità delle migrazioni, attingendo dalla storia della sua famiglia, che ha attraversato l’oceano per cercare un nuovo inizio.

Mostra fotografica "And They Laughed at Me"
Mostra fotografica “And They Laughed at Me”

Un’opera di denuncia e speranza

“And They Laughed at Me” è molto più di una mostra fotografica; è una dichiarazione audace contro l’oppressione politica. Le immagini di Tavakolian diventano voci coraggiose che resistono a un destino ineluttabile, tracciando un cammino rivoluzionario verso la libertà. La mostra è una guida che ci insegna a riconoscere le ingiustizie e a coltivare un pensiero divergente, indispensabile per emergere dal coro dell’indifferenza. Attraverso le sue fotografie, Tavakolian offre una prospettiva unica, illuminando il cammino verso la comprensione e la connessione umana. La mostra è un’occasione importante per conoscere la realtà dell’Iran contemporaneo e per riflettere sulla natura della repressione e della lotta per la libertà.

Scritto da: Selene Amelio


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