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Zerocalcare: l’arte del fumetto alla Fabbrica del Vapore

today18/02/2023 148 2

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Zerocalcare. Dopo il botto arriva a Milano alla Fabbrica del Vapore

Zerocalcare è protagonista di un’interessante esposizione personale che si tiene a Milano negli spazi della Fabbrica del Vapore fino al 23 aprile 2023.

La mostra di Zerocalcare

Michele Rech, in arte Zerocalcare, fumettista italiano tra le figure più interessanti, complesse e di denuncia della scena culturale contemporanea è arrivato con una grande mostra personale, che si tiene a Milano negli spazi della Fabbrica del Vapore fino al 23 aprile 2023.

La mostra si intitola Zerocalcare. Dopo il botto ed è stata ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Arthemisia e organizzata da Minimondi Eventi e Arthemisia in collaborazione con Piuma e promossa dal Comune di Milano-Cultura. Il catalogo della mostra è stato edito da Bao Publishing, in continuità con la pubblicazione di tutti i libri Zerocalcare in Italia.

Attraverso le oltre cinquecento tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific, la mostra tocca molti importanti temi come ad esempio: la frammentazione sociale all’indomani della pandemia, l’accrescimento delle paure all’epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell’Europa, il forzato isolamento e la solitudine che hanno generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà, la politica e le resistenze.

Il percorso espositivo di Zerocalcare. Dopo il botto

Zerocalcare.Dopo il botto è una mostra che propone due parti: da un lato i suoi protagonisti, ciascuno portatore di valori legati alla sopravvivenza della propria pelle in un contesto ormai sempre più difficile da vivere; dall’altra ricorda al visitatore che ancora è possibile fare un pezzo di strada insieme a chi ha gli stessi obiettivi, nutrire una passione collettiva connessa all’ideale di resistenza politica, ai grandi temi dell’uomo comune di fronte alle prove della vita.

Sin da subito, l’allestimento della mostra proietta il visitatore all’interno di una città post-apocalittica dove, al centro della scena, è posta una strada circondata da palazzi disegnati dall’autore.

Le facciate degli edifici colpiti da un cataclisma planetario portano a una riflessione su quanto le nostre vite private siano cambiate a seguito della pandemia: dietro le porte tombate delle case s’intravedono gli occhi di chi cerca fughe di sopravvivenza e tentacoli di animali mostruosi.

A partire da questo scenario, tra teche espositive contenenti alcune delle tavole realizzate dall’autore durante i mesi del lockdown, si snodano le varie sezioni che articolano la mostra seguendo i temi più cari a Zerocalcare: dalle forme di resistenza incarnate dal popolo curdo, ai lavoratori che protestano per condizioni di vita più dignitose; dal ruolo delle donne alle molte altre battaglie condotte da gente comune come espressione di quotidiana resistenza. Questi uomini e gli storici protagonisti di Zerocalcare – dal Cinghiale, al Secco, a Lady Cocca – sono gli abitanti di questa città.

L’esposizione si sviluppa poi nelle due aree retrostanti gli edifici, pensate come due differenti mondi, quello interno e quello esterno all’autore. Se, infatti, da una parte trovano spazio i contenuti riferiti alle relazioni e alle ingiustizie sociali dall’altra si accede al mondo biografico, alla vita interiore di Zerocalcare.

Chiudono il percorso i Santi protettori, ritratti su tela e foglie d’oro provenienti dall’immaginario dell’autore che rappresentano i tipici personaggi del suo repertorio, alcuni famosi, altri meno noti: dal T-rex a Lady Cocca del Robin Hood, dal mitico cantante dei Nirvana, Kurt Cobain all’anarchico italiano Gaetano Bresci, fino alla coraggiosa difensora dei diritti umani Nasrin e al Secco.

I santi hanno un ruolo simbolico all’interno del percorso espositivo sia come segno di protezione che come combattenti contro l’inequità e l’ingiustizia del nostro presente. Icone centrali per la nostra contemporaneità che raccontano, in maniera scanzonata, che i santi e gli eroi di oggi non sono solo quelli che sacrificano la propria vita con gesta memorabili, ma sono quelli che combattono quotidianamente per avere un posto nel mondo.

Immagine presa dalla pagina Facebook di Arthemisia ((20+) Facebook).

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Scritto da: Tommaso Canziani


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