Dal 12 settembre 2024 al 12 gennaio 2025, Pirelli HangarBicocca ospita la prima mostra antologica in Italia dedicata a Saodat Ismailova
Saodat Ismailova è un’artista contemporanea uzbeka che esplora con maestria il confine tra cinema, suono e arte visiva. Le sue opere, cariche di una suggestiva iconografia e di narrazioni ipnotiche, ci invitano a riflettere su temi universali come il potere della natura, l’eredità coloniale e il delicato rapporto tra umanità e ambiente.
“A Seed Under Our Tongue”: una mostra immersiva
La mostra “A Seed Under Our Tongue”, curata da Roberta Tenconi, presenta nuove produzioni commissionate da Pirelli HangarBicocca e costituisce la prima rassegna personale dedicata a Saodat Ismailova in un’istituzione italiana. Le opere, che includono film, sculture e installazioni, realizzate dall’artista nella sua ventennale ricerca, sono presentate in un ambiente spaziale appositamente concepito. Ismailova, attraverso le sue opere, ci invita a riflettere sulla memoria collettiva, sui saperi ancestrali e sulla rappresentazione della femminilità. Attingendo al ricco patrimonio sociopolitico e culturale della sua terra d’origine, l’Asia centrale, l’artista riesce a evocare temi universali che toccano profondamente l‘animo umano.
Il concetto di trasmissione al centro della mostra
La mostra ruota attorno al concetto di trasmissione – di conoscenze, storie, memorie o territori naturali – e alle sue implicazioni. Attraverso un’intricata sovrapposizione di ricordi, paesaggi, immagini, tempi e storie diversi, personali e collettivi, i visitatori si trovano immersi in una complessa realtà culturale, sociale e politica. Saodat Ismailova, filmmaker e artista appartenente alla prima generazione uzbeka dell’era post-sovietica, intreccia memorie, miti, rituali e sogni con elementi della vita quotidiana. I suoi film esplorano la cultura sedimentata e ricca della sua regione, crocevia di diverse realtà, migrazioni e retaggi coloniali.
Un viaggio tra film e sculture
La trasmissione, tema ricorrente nell’opera di Ismailova, comporta il rischio della perdita, ma contiene anche le nozioni di ciclicità e circolarità. La struttura della mostra riflette e ruota intorno a queste implicazioni, seguendo le storie dei due principali fiumi dell’Asia centrale, l’Amu Darya e il Syr Darya.
La mostra si apre con il film “Stains of Oxus”, che segue il corso del fiume Amu Darya, raccogliendo i sogni delle persone che vivono lungo le sue sponde e raccontando la trasformazione del suo paesaggio. All’estremità opposta troviamo “Arslanbob”, l’ultimo film di Ismailova, ancora in lavorazione, girato nell’omonimo noceto del Kirghizistan meridionale.
Al centro dello spazio: quattro film in loop
Al centro dello spazio, due aree di proiezione presentano in loop quattro film: “The Haunted”, un incontro simbolico con la tigre del Turkestan, estinta in epoca sovietica; “18,000 Worlds”, ispirato alla concezione del filosofo persiano Sohrawardi; “Chillahona”, un’installazione video a tre canali accompagnata da un grande ricamo; e “Two Horizons”, che ruota attorno all’idea di vita eterna intrecciando la leggenda del primo sciamano con le vicende della stazione spaziale sovietica di Baikonur.
Installate attorno ai film, insieme alle sculture “Amanat”, “A Guide” e “The Mountain Our Bodies Emptied”, troviamo nuove opere e interventi che sviluppano e danno forma concreta alle storie e ai temi affrontati nelle immagini in movimento.
L’arte come veicolo di memoria e riflessione
La mostra “A Seed Under Our Tongue” offre un’esperienza immersiva nella complessità culturale, sociale e politica dell’Asia centrale, invitando i visitatori a riflettere sul potere della natura, sull’eredità coloniale e sul delicato rapporto tra umanità e ambiente. Un’occasione unica per scoprire l’opera di un’artista straordinaria e per lasciarsi trasportare dalle sue narrazioni ipnotiche.
Per ulteriori informazioni sul programma completo, orari, prezzi e prenotazioni, è possibile consultare il sito web di Pirelli HangarBicocca: pirellihangarbicocca.org
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